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Vita residua dei mezzi di sollevamento

La Penta Test S.n.c. esegue controlli non distruttivi con tecnici certificati EN473 / ISO9712 e Welding Inspector, calcolo dei cicli di lavoro e di vita residua della gru (ed in generale di ogni apparecchio di sollevamento come carroponte, piattaforme, paranchi, transpallet ecc.) e conseguente certificazione redatta da Ingegneri esperti e regolarmente iscritti all’Albo Nazionale, in tutta la Campania (Napoli, Salerno, Avellino, Caserta e Benevento) e nelle regioni limitrofe (Molise, Basilicata, Lazio, Calabria e Puglia).

La relazione redatta dovrà essere conservata e mostrata su richiesta di Ispettori degli Enti preposti (ASL, ISPESL, Ecc.) durante le visite periodiche.

Secondo quanto prescritto da alcune Norme Tecniche, quali la ISO 12482-1 e la FEM 9.755, o da procedure di controllo adottate in alcune Regioni, è opportuno procedere, superati i 10 anni dalla messa in servizio, alla effettuazione di un accertamento del periodo residuo di esercizio dell’apparecchio (calcolo dei cicli di vita residua) e alla contestuale “ispezione approfondita” (Punto 7 Norma ISO 9927-3:2005) da parte dell’Ingegnere Esperto (Punto 5.2.2 della Norma UNI ISO 9927-1).

L’obbligo esiste sulla base del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 224 (Recepimento Italiano CEE n. 85/ 374) – Prodotto difettoso:

  • ART. 1 – Responsabilità del produttore.
    Il produttore è responsabile del danno cagionato dai difetti del suo prodotto.
  • ART. 14 – Decadenza.
    Il diritto al risarcimento si estingue alla scadenza di dieci anni dal giorno in cui il produttore o l’importatore nella Comunità europea ha messo in circolazione il prodotto che ha cagionato il danno.

Venendo a decadere la responsabilità del produttore, le norme prevedono la “ISPEZIONE APPROFONDITA” (Punto 7 della norma ISO 9927-3:2005) DA PARTE DELL’INGEGNERE ESPERTO (Punto 5.2.2 della norma UNI SO 9927-1) e sua PERIODICITÀ.

Le ispezioni approfondite sono raccomandate ad intervalli periodici dalla messa in servizio, come indicati nel Punto 7.3 Norma ISO 9927-3:2005: 4 anni, 8 anni, 10 anni 12 anni, 14 anni ed ogni anno dopo il 14°.

La progettazione degli apparecchi di sollevamento attualmente avviene tramite l’applicazione di norme tecniche (FEM, DIN, UNI-CNR, ecc..) che individuano, in relazione alla Classe di utilizzazione e allo Spettro di carico, la Classe dei meccanismi e della carpenteria metallica, ciò affinché l’apparecchio possa garantire un funzionamento in condizioni di affidabilità per un determinato numero di cicli di lavoro. Le strutture metalliche vengono quindi progettate a fatica, al raggiungimento del numero di cicli previsti la struttura non conserva le caratteristiche di sicurezza, in quanto può andare incontro a rottura per fatica, mentre i meccanismi di sollevamento, traslazione, ecc. sono progettati per poter funzionare un numero di ore proporzionato al ciclo di vita dell´apparecchio di sollevamento. E´ evidente che il numero limite di cicli previsto in sede di progetto può essere raggiunto prima o dopo il periodo di vita ipotizzato in sede di progettazione, in relazione al reale utilizzo.

Fidatevi di chi i Controlli non Distruttivi non li improvvisa ma ci convive giornalmente!